La legge di Lidia Poët 2, recensione: Matilda De Angelis è la nostra Signora in giallo (2024)

Una seconda stagione che non tradisce lo spirito del personaggio e ci dà una certezza: Matilda De Angelis nel ruolo di Lidia Poët è sempre più la nostra Jessica Fletcher. Dal 30 ottobre su Netflix.

La legge di Lidia Poët 2, recensione: Matilda De Angelis è la nostra Signora in giallo (1)

Ispirata a una figura realmente esistita, ovvero la prima avvocata in Italia a entrare nell'Ordine professionale, il personaggio televisivo creato daGuido IuculanoeDavide Orsini - ormai è evidente - è vicinissimo a un'icona della tv: la Signora in giallo. Sì, Matilda De Angelis in La legge di Lidia Poët è la nostra Jessica Fletcher. E questo è ancora più evidente nella seconda stagione della serie Netflix in streaming dal 30 ottobre dopo l'anteprima ad Alice nella città.

La legge di Lidia Poët 2, recensione: Matilda De Angelis è la nostra Signora in giallo (2)

Con il primo ciclo di episodi abbiamo imparato a conoscere Lidia: intelligente, testarda, attenta ai dettagli. E determinata nel cambiare le cose: si batte senza risparmiarsi per fare in modo che anche le donne possano iscriversi agli ordini professionali e ottengano il voto. Nel frattempo però vuole anche costruirsi una carriera nello studio legale del fratello. E, guarda un po', si sceglie proprio i casi più difficili, quelli che nessuno vuole, passando agilmente da esperta di legge a eccellente detective.

È proprio qui la somiglianza con la signora Fletcher interpretata da Angela Lansbury: ogni nuova puntata della serie ci presenta un caso da risolvere. E in La legge di Lidia Poët 2 si fa il passaggio successivo: la protagonista praticamente si imbatte in omicidi freschi sempre più frequentemente. Scatta quindi una certezza: se la signorina Poët arriva in un posto, allora è sicuro che ci scappa il morto. Torino come Cabot Cove.

Un nuovo mistero per Lidia Poët

Nella seconda stagione di Lidia Poët la trama verticale dei singoli episodi si fonde poi a una trama orizzontale: la protagonista, insieme a Jacopo Barberis (Edoardo Scarpetta), giornalista della Gazzetta Piemontese che la aiuta nelle indagini e che è anche suo interesse amoroso, deve infatti scoprire cosa sia successo a una persona conosciuta da entrambi e misteriosamente scomparsa. A loro - formando un triangolo non soltanto lavorativo - si aggiunge anche un nuovo personaggio: il procuratore Fourneau, interpretato da Gianmarco Saurino.

Il trio non si fa mancare niente: abbiamo serial killer, preti sospetti, attentati, c'è perfino un cameo di Cesare Lombroso! Il vero medico e criminologo studiò i detenuti nel carcere di Torino e qui lo vediamo confrontarsi proprio con Lidia che, aventi su tutto, esprime diverse perplessità sulle teorie del luminare, che ha basato gran parte della sua carriera sulla fisiognomica, ovvero la pretesa di dedurre la psicologia delle persone basandosi sul loro aspetto.

La forza di La legge di Lidia Poët 2? non è solo il cast

Tornano Matteo Rovere e Letizia Lamartire alla regia, e a loro si aggiunge Pippo Mezzapesa; torna la fotografia morbida di Francesco Scazzosi, che fa sembrare la protagonista una donna preraffaellita; tornano i magnifici costumi di Stefano Ciammitti; torna anche la **colonna sonora di Massimiliano Mechelli, che alterna brani e suoni moderni a un accompagnamento più classico. Tutto il valore produttivo della serie Netflix è alto e curato, ma è il cast, così valorizzato, a rubare la scena.

La legge di Lidia Poët 2, recensione: Matilda De Angelis è la nostra Signora in giallo (3)

Matilda De Angelis è ormai, di fatto, la "golden girl" del nostro cinema: lavora tantissimo ed è anche sempre più un'attrice internazionale. È lei il cuore pulsante della serie. Eduardo Scarpetta, dopo tanta tv, è pronto per un ruolo da protagonista al cinema, ma è Gianmarco Saurino la rivelazione di questa seconda stagione. Il suo procuratore tormentato, che non ha più molta voglia di vivere, ma che quando conosce Lidia forse ci ripensa, è la nuova grande sfida, l'ennesimo mistero da risolvere per la nostra avvocata. Tra tutti i prodotti televisivi italiani pensati per il pubblico estero, La legge di Lidia Poët, con la sua leggerezza e lo stile ben definito, si conferma quindi come uno dei più riusciti.

Conclusioni

La legge di Lidia Poët si conferma come una delle serie italiane pensate specificamente per un pubblico internazionale più riuscite. Cast, costumi, colonna sonora, fotografia, regia: tutto è curato e ben confezionato. Tra le novità più interessanti c'è il nuovo personaggio interpretato da Gianmarco Saurino. Se avete amato la prima stagione, la seconda non vi deluderà.

Movieplayer.it

3.0/5

Voto medio

4.4/5

Perché ci piace

  • L'alto valore produttivo della serie.
  • Il magnetismo di Matilda De Angelis.
  • La regia di Matteo Rovere.
  • La fotografia e i costumi.
  • La colonna sonora di Massimiliano Mechelli.
  • Il cast: in questa seconda stagione spicca la new entry Gianmarco Saurino.

Cosa non va

  • Questi nuovi episodi sono un "more of the same", ma se avete gradito la prima stagione non vi deluderanno.
La legge di Lidia Poët 2, recensione: Matilda De Angelis è la nostra Signora in giallo (2024)
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Author: Kerri Lueilwitz

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